Comunicazione di campo empatico-relazionale

Recuperando la centratura nel Sé si recupera oltre alla sensibilità fisica ed emotiva, quella energetica, empatica. Non solo percepire l’altro come emozione o corpo: sentire sulla propria pelle, senza rischi, quali emozioni e quali energie si stanno muovendo in scena e verso il pubblico.L’insieme di tutti questi segnali (fisici, emotivi, empatici, energetici, elettromagnetici, visivi) compongono il campo. Noi siamo immersi nel campo di continuo ma ne siamo scarsamente consapevoli e le informazioni che lo compongono ci attraversano e ci influenzano senza che noi ce ne rendiamo conto. Recuperare sensibilità di campo, tornare a percepire tutta la natura del piano di realtà in cui siamo immersi (dalla materia e dalla luce che sono evidenti, alle emozioni e all’energia che invece è più raffinata) ci mette in condizione di operare in modo più profondo e preciso.Il gruppo sarà libero di abitare la scena a partire da una sensibilità energetica ed empatica e non più solo geometrica, ad esempio. Da questa serie di consapevolezze si può muovere verso una comunicazione che non sia più solamente formale ed emotiva ma, superando e rompendo ogni codice, comunicare col pubblico attraverso il campo empatico-energetico coinvolgendolo inconsciamente nell’atto scenico e by passando ogni sua resistenza intellettuale. Si potrà restituire all’opera il suo tramite di comunicazione “Sacra” e “oltre-che-Simbolica”: una comunicazione integrata cognitiva, fisica, emotiva ed energetica.