I sette livelli psicosomatici


Ogni forma di vita si sviluppa in sistemi di terne bipolari in equilibrio: +, -, neutro/zero. Il nostro sistema, cioè, è diviso in coppie di polarità positiva e negativa. Simpatica e parasimpatica. Maschile e femminile. Dare e ricevere. L’equilibrio di queste funzioni ruota intorno ad un asse (neutro) che si origina dalla coscienza primaria connessa al “Cuore” Profondo (zero). La Coscienza può svilupparsi come una sfera accogliente e materna o come una colonna terra-cielo di dignità e territorialità paterna o mantenere la caratteristica di spazio neutro e vuoto in cui la potenzialità può manifestarsi. La struttura, quindi, è composta da funzioni attive e funzioni passive che si sviluppano da uno zero/neutro in ognuno dei tre centri della struttura. Troviamo, quindi, funzioni fisiche attive e passive (movimento e riposo ad esempio), funzioni emotive attive e passive (gioia e tristezza ad esempio) e funzioni mentali attive e passive (pensiero e intuizione ad esempio). La Psicosomatica PNEI usa un sistema a sette livelli psicosomatici dal basso verso l’alto organizzati in coppie bipolari in equilibrio, opposte e in relazione. Tanto più inibiamo o sovra-sviluppiamo una funzione tanto più sbilanceremo in modo opposto le funzioni di contro-carica di riferimento. Questo sbilanciamento non sarà solo fisico o emotivo ma anche (e coordinatamente) psichico, comportamentale, posturale, percettivo ed energetico. Se ho un sistema che ha inibito il riposo, il mio corpo sarà iperattivato. Con l’iperattivazione ci sarà un esubero di stanchezza strutturale che verrà illusoriamente ridotta attraverso la contrazione della sensibilità. Con essa verrà un aumento della tensione muscolare e uno sbilanciamento posturale e emotivo e così via. Da notare, inoltre, che uno sbilanciamento fisico produce uno sbilanciamento psichico ed emotivo e viceversa: sbilanciando una funzione del sistema si sbilancia tutto il sistema per mantenere omeostasi strutturale. Ogni livello psicosomatico ha una componente emotivo-endocrina, una muscolo-posturale, una fisiologico-organica, una comportamentale, una neurologica, una psichica, una energetica e una fonetica. La PNEI da particolare importanza alle funzioni emotive perché sono il centro-motore di ogni atto della vita e la loro chimica biologica modifica tutta la struttura fino alle cellule. Essendo le funzioni che vengono primariamente inibite ed inespresse sono le porte ed i gangli per penetrare i blocchi psicosomatici i cui nodi sono carichi di emozione rimossa. Attraverso la liberazione e il recupero di una funzione emotiva si recupera sensibilità corporea ed energetica sciogliendo tensione e recuperando elasticità psichica e fisica e agevolando la disidentificazione con le dinamiche obsolete. Una funzione emotiva, infine, è il colore e la caratteristica fondamentale che genera un carattere e, quindi, un personaggio. Attraverso la porta delle emozioni si può accedere in modo diretto al neutro e, da esso, alla coscienza “Zero” da cui contattare tutte le funzioni e tutte le connesse personalità senza più dover passare per l’armatura e le resistenze sovrastrutturali.