Nella Mappa Psicosomatica PNEI sono elencate una serie di possibili disfunzioni strutturali derivanti da inibizioni emotive che sono state definite neuropersonalità. La mappa si sviluppa dal centro in giallo (sfera del sé psicosomatico) all’area intermedia dei colori pastello (sfera delle neuropersonalità rigide e disfunzionali) fino all’area più periferica coi colori più accesi (sfera delle neuropersonalità gravemente disfunzionali – disturbi clinici). Ogni armatura può essere definita come l’insieme di più sfumature di neuropersonalità: possiamo attingere a tutte le neuropersonalità o a una miscela di queste a seconda della situazione di stimolo esterno. La sfera centrale identifica le funzioni pulsionali, emotive e cognitive di base in relazione funzionale ed organica alla coscienza (il Sé): il sistema è scarsamente identificato in una armatura caratteriale (ego) e le funzioni sono fluide, governabili e direttamente disponibili. Inibendo una o più funzioni si crea uno sbilanciamento che produce armatura spostandoci, sulla mappa, fuori dalla sfera del Sé psicosomatico. Tanto più forte sarà l’inibizione delle funzioni nella sfera centrale tanto più il sistema si sbilancia verso l’esterno nelle neuropersonalità rigide fino, nei casi di patologia, a quelle gravemente disfunzionali. Se inibiamo la tristezza, ad esempio, e siamo dotati di abbastanza dopamina sbilanceremo il sistema del gioco e della ricerca entrando nella neuropersonalità dell’emotivo attivo sfiorando, forse, alcuni picchi di maniacalità. Siccome il sistema dell’emotivo attivo cerca soddisfazione ma non è in grado di accettarla crolla, negli spazi di intimità, in momenti di depressione in cui la tristezza inibita esplode. Siccome la tristezza è proibita, però, non la accoglierà, richiudendola con una nuova serie di azioni di tipo maniacale (divertimento compulsivo e negazione del crollo) tornando così nell’area dell’emotivo attivo da cui il processo ripartirà ciclico. Se una situazione non dovesse concedere scampo, ad esempio, ci potrebbe essere un crollo verso una paura radicale della tristezza che potrebbe portare il sistema a una resa incondizionata, un crollo strutturale, che rientra nel fisico passivo a cui il sistema potrebbe reagire estraniandosi (mentale astratto o dissociato) o super-controllando (mentale concreto e controllante). Il “ping pong” fra le neuropersonalità ha una gamma enorme di possibilità e di sfumature. La Psicosomatica PNEI utilizza sette sistemi-colori emotivi come grandi gruppi ma gestisce poi le infinite sfumature dentro ciascun insieme (la rabbia-rosso può essere sfumata di arancio e giallo, forza e aggressività oltre che piacere della potenza, e può partire da un rosso acceso e fisico o da un rosso tenue, più emotivo o mentale, connesso ad esempio all’indignazione e così via): sarà il singolo sistema a censire le sue gamme e le sue sfumature preferenziali o di difficoltà. Nella analisi del testo e nello studio del personaggio il lavoro sulle neuropersonalità è centrale e permette di affrontare le azioni drammatiche manifeste, di copertura, consapevoli ed inconsapevoli con grande agilità e mobilità: 7 note da cui produrre una serie infinita di armonie coerenti.